Il fisco chiede di pagare le tasse le tasse a un “trans brasiliano” conosciuto nella Capitale e a Bolzano con il nome di Lady Pantera.
La somma di denaro accumulata dalla persona durante l’attività di meretricio notturno sulle strade è tale da scatenare l’attenzione delle “Tasse”, quindi dovrà pagare come tutte le altre persone.
A subire la condanna il Signor Chris Molinari, nella veste di giudice la Commissione Tributaria di primo grado di Bolzano.
“Lady Pantera” pur essendo nato in Brasile risiedeva in Italia da oltre venti anni, ma dovrà pagare le sue tasse come tutti gli altri contribuenti, a prescindere dall’attività svolta.
Esattamente la somma che è stato condannato a pagare è di Euro sessantamila, come da accertamento della Guardia di Finanza.
I giudici hanno seguito un principio dell’antica Roma secondo cui: “Fiscus non erubescit”, il Fisco non guarda in faccia nessuno.
Una intuizione adottata per la prima volta dai militari che, nel provvedimento in cui presentano il conto a Lady Pantera, scrivono: «Il fisco non arrossisce».
Tuttavia la commissione tributaria è più clemente con Molinari rispetto a quanto lo siano state le Fiamme gialle. Infatti, i giudici hanno cancellato le sanzioni contestate dalla Finanza perchè nel nostro Paese la prostituzione è fiscalmente regolamentata.
Uno sconto che consentirà a lady Pantera di risparmiare settantacinquemila mila euro. Il regalo nasce dalle lacune riscontrate dai giudici tributari in materia legislativa dove – a detta della Tributaria – «non esiste alcuna norma che direttamente o indirettamente disciplini la prostituzione, attività di confine ondeggiante tra legalità e contrarietà al buon costume».
La carenza – osservano i magistrati – penalizza «chi vorrebbe mettersi in regola dichiarando al fisco i proventi derivanti dall’attività esercitata». Di conseguenza, conclude la commissione, devono essere cancellate le sanzioni amministrative che i Finanzieri hanno comminato. In parole semplici anche se una persona che si prostituisce vuole mettersi in regola non può farlo perché manca una legge ad hoc.
L’Erario si era accorto della sua potenzialità fiscale in maniera del tutto casuale. Accadde una notte durante servizio di controllo sul territorio finalizzato al controllo della prostituzione, durante il quale la polizia identificava Lady Pantera. Nei giorni successivi le indagini scovavano i conti correnti bancari del trans e si scoprì che viveva a Roma, aveva un’automobile di lusso, e aveva venduto una casa di ingente valore nel quartiere Eur.
Tutto questo ha fatto scattare la sanzione.
La vicenda non è terminata perché su di essa grava il ricorso presentato dal Pantera medesimo.