Chi può usufruire dell’invalidità civile?
Prima di rispondere a questa domanda, bisogna capire chi può essere giudicato invalido civile dalla legge italiana e chi no.
L’invalido civile è colui o colei che è affetto da minorazione fisica, psichica o sensoriale, il quale abbia subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo o, nell’eventualità, se si tratta di persona minore, che abbia serie difficoltà a svolgere i normali compiti e funzioni della sua età.
Invalide sono anche le persone che hanno superato la soglia dei sessantacinque anni di età e che hanno persistenti e serie difficoltà a svolgere i compiti normali della quotidianità.
Invece, non rientrano tra gli invalidi civili, quindi non potranno usufruire dell’invalidità civile, i soggetti la cui invalidità derivi da altro, come:
- gli invalidi di guerra;
- gli invalidi del lavoro;
- gli invalidi per servizio;
- persone cieche e sordomute.
Per queste categorie, difatti, la legge dello stato prevede l’applicazione di norme diverse.
Cosa si intende per invalidità civile
Abbiamo detto chi può essere definito invalido civile o chi può usufruire dell’invalidità civile; vediamo ora come definirla meglio.
Nel gergo comune, sia esso lessicale che giurisprudenziale, l’invalidità civile si può definire come la difficoltà, da parte del soggetto colpito da invalidità, a svolgere le normali funzioni della vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione, di un deficit fisico, psichico o intellettivo, della vista o dell’udito.
Secondo la giurisdizione italiana, si considerano mutilati e invalidi civili i cittadini colpiti da minorazione congenite o acquisite, anche a carattere progressivo (come per i soggetti colpiti da irregolarità psichica per arresto congenito o precoce legato allo sviluppo dell’intelligenza o, eventualmente, per insufficienze mentali derivanti da difetti sensoriali e/o funzionali), i quali abbiano subito una riduzione in modo permanente, importante sottolinearlo, della propria capacità lavorativa che deve essere non inferiore ad un terzo; se invece parliamo di soggetto minore di 18 anni, tale persona deve avere delle difficoltà persistenti nello svolgere compiti e funzioni per la sua età.
L’invalidità si definisce civile quando essa non deriva da cause di servizio, di guerra o di lavoro ed è sempre definita in percentuale (ad esempio, su un verbale ASL o INPS, potrete trovare invalido civile al 50%, 60%).
Per quanto riguarda, invece, l’assistenza sociosanitaria e la concessione dell’indennità di accompagnamento, vengono considerati mutilati e invalidi civili i soggetti che hanno superato il sessantacinquesimo anno di età e che hanno difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età (così come previsto dall’art. 6 D.Lgs. 509/1988)
Chi può presentare la domanda di invalidità civile
Possono presentare domanda per il riconoscimento dell’invalidità:
- i soggetti interessati, i quali si ritengono invalidi;
- chi rappresenta legalmente l’invalido (genitore o tutore nel caso di persone interdette);
- chi cura gli interessi dell’invalido (nel caso degli inabilitati, il curatore).