Questa tipo di azione per il recupero del credito è molto più lenta e spesso onerosa, si basa sul ricorso al giudizio cioè a un giudice del tribunale al quale viene fornita la documentazione completa di quanto si reclama.
Un’altra fondamentale differenza è che si punta al recupero totale del credito.
Difficilmente il credito recuperato arriva a superare il 20% della somma reclamata, perché la lentezza del procedimento ordinario di giudizio favorisce l’aggressione del capitale del debitore da parte di procedure più veloci.
Bisogna sempre e comunque tenere a mente che il recupero dei crediti molto spesso non conduce a dei risultati positivi in quanto, e questo vale soprattutto nel caso si scelga la procedura giudiziale, si possono intromettere “interferenze” esterne come una procedura di fallimento in corso, un errore durante lo svolgimento del processo che ne rallentano o nella peggiore ipotesi annullano completamente il procedimento.
Le fasi in cui si articola il recupero crediti in via giudiziale sono scandite dal codice civile: il decreto ingiuntivo, il pignoramento dei beni del debitore o dell’azienda, fino al passo estremo con la richiesta di fallimento e la cessione del credito a società che si occupano di questo tipo di attività.
È prassi applicare alla richiesta economica quando si procede al recupero crediti in via giudiziale gli interessi di mora calcolati su ogni giorno di ritardo dal pagamento del debito.
A fronte delle attività di recupero saranno richiesti dei compensi o delle provvigioni per l’attività che vanno stabiliti in precedenza a seconda che l’incarico sia dato ad una società di recupero crediti o a un legale sulla base di una percentuale sul credito riscosso, sulla base di forfait o sulla base delle ore lavorate.
Alcuni professionisti o aziende specializzate nel recupero crediti, dopo lo svolgimento di accertamenti catastali, finanziari e indagini patrimoniali e valutata la difficoltà complessiva del caso possono chiedere delle spese di apertura pratica più o meno consistenti.
Da questo punto il creditore può valutare se proseguire o cessare ogni ulteriore azione.
E’ molto difficile che con il recupero crediti in via giudiziale si riesca a rientrare in possesso di tutta la somma reclamata, ma è possibile dedurre fiscalmente una parte delle spese sostenute oltre, naturalmente, al credito disperso.
In questo caso bisogna accludere la documentazione che si è proceduto seguendo alcuni step:
copia del decreto ingiuntivo o della dichiarazione di fallimento, oppure irreperibilità del debitore perché residente all’estero o latitante dal punto di vista anagrafico, dimostrazione che la prosecuzione della ricerca sarebbe più onerosa del credito che si reclama.
Vista la complessità della materia, l’apporto di un professionista della materia come un legale o di una agenzia specializzata nel recupero crediti può essere di ausilio per evitare l’innesco di azioni che consumano più risorse economiche di quelle che possono produrre.